Oggetti senza tempo, nati da un mix d’innovazione e originalità, restano nella memoria collettiva. Come nascono i pezzi-icona del design e, soprattutto, come si riconoscono?

Le icone ci raccontano vita, idee, slanci e passioni delle Aziende e del costume del nostro Paese, tracciando un percorso che mette in luce una lunga tradizione di valori tra disegno industriale e innovazioni produttive. Alcuni oggetti d’uso quotidiano sono diventati simboli delle nostre esistenze, icone che resistono al tempo e alle mode.

L’architetto e direttore di Disegno-la nuova cultura industriale Stefano Casciani, afferma: «Trovare ultimamente nuovi O.I. (oggetti iconici) non è facile. Sono rimasti pochi gli imprenditori capaci di dare il loro sostegno a un oggetto nel tempo: caratteristica fondamentale di quelli che chiamo O.I. è innanzitutto la durata, come prodotti validi sia per l’uso sia per il mercato. Questi oggetti “evergreen” hanno vissuto e vivono una stagione gloriosa grazie al supporto d’investimento, commerciale e di comunicazione, da parte dei loro produttori. Persone che hanno continuato a credere e a fare in modo che, per essi, ci fosse vita nelle case e nel mercato. Esiste una ricetta per fare -progettare, produrre, vendere – un’icona? Posso ipotizzare un mix ideale di: intelligenza dell’essere e della funzione, simpatia formale, utilità intrinseca, stare nel tempo proprio e futuro, originalità, invenzione». 

Patrizia Scarzella, architetto e giornalista, segnala che: «per far diventare icona un prodotto, non esistono ‘best practices’… Si tratta probabilmente di una felice concomitanza di fattori che, complice a volte il tempo, concorre a generare quel “quid” immediatamente percepibile d’immagine “extra-ordinaria” che certi prodotti hanno e altri no. Alcuni designer hanno questo guizzo espressivo, questo tocco magico, questa capacità di trasformare le loro creazioni in icone: Achille Castiglioni è stato uno di questi e lo sgabello Mezzadro (design di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, 1957) è senza dubbio un’icona.

Si può dire quindi che, indipendentemente dalla loro funzionalità, oggetti come questi sono icone così forti da identificarsi con il brand di produzione. Capita anche che un prodotto diventi icona perché riesce a cogliere, con il suo spiazzante linguaggio espressivo e nel momento giusto, delle istanze latenti del pubblico, quello che c’è nell’aria, ma che non è ancora stato espresso in termini materiali da altri prodotti.