“[…] la maggioranza degli oggetti per la nostra vita, sono oggi creati dall’industria, sono da essa caratterizzati […]” Gio Ponti

Ripercorrendo la lunga strada del design italiano d’autore, iconico, tra le figure più importanti ed incisive dell’evoluzione della cultura architettonica dal secondo dopoguerra, vi è il grande GIO PONTI.

Inquadrando meglio il suo pensiero, Ponti, cresce in un “neoclassicismo” di ritorno, che rappresenta uno degli esiti formali del dualismo fra modernità e tradizione artistica, misurandosi con un aspetto del progetto che si va facendo via via antitetico con la cultura del moderno, quello squisitamente ottocentesco, delle arti applicate all’industria.

Negli anni del dopoguerra Ponti, oltre ad incrementare i suoi rapporti con le aziende specializzate in produzioni tradizionali ma orientate alla serie alla collaborazione con i progettisti, indirizza tutti e tutto verso una virtuosa circolarità tra “stile italiano” e qualità materiale e formale del prodotto.

Tra gli innumerevoli progetti, poniamo oggi l’attenzione su una poltrona diventata “icona“ del nostro DESIGN ITALIANO…

… la D.154.2  disegnata per uno dei progetti più cari a Gio Ponti, la villa dei collezionisti Planchart a Caracas del 1953-57, fa parte della Gio Ponti Collection, curata da Molteni&C .
Oggi la poltrona, che è come un “guscio accogliente, ha una scocca in poliuretano rigido, una controscocca in poliuretano morbido e un cuscino, ed è rivestita nella gamma dei tessuti e delle pelli Molteni&C, con la possibilità di differenziare gli elementi.

Questa “love chair” vince nel 2016 il prestigioso Wallpaper Design Awards e diventa un’icona Molteni&C.

Gio PONTI, Villa Planchart e la poltrona D.154.2
Da sinistra: Gio PONTI, Villa Planchart e la poltrona D.154.2

Ponti scrive ai Planchart…” La vostra casa sarà leggiadra come una grande farfalla che, dopo aver attraversato l’oceano atlantico, si poserà dolcemente sulla cima della collina che sovrasta Caracas”.

Anche le linee svasate della poltrona D.154.2 ricordano questa immagine.