Cara e affettuosa tribù del design, in questo nuovo appuntamento con il blog “ il design è per sempre ”, vorrei parlarvi del design al femminile non mettendo in luce le enormi personalità femminili che chiaramente hanno fatto la storia del design a pieno titolo, restituendo tutta una serie di verità storiche in essa contenute, piuttosto il mio intento è quello di farvi una breve comunicazione sulle giovani designer che si affacciano prorompenti al panorama del design italiano e internazionale, ognuna dotata di una originale matrice espressiva, a tratti unconventional , un pò irriverente e ironico, colorato e poetico come piace a noi della tribù del design.

Considerando l’attuale momento storico, socio-culturale, il progetto di una nuova generazione di donne designer mi affascina perché si rivela alternativo, originale e coraggioso, libero da vincoli formali e funzionali gettando il loro “occhio rosa” oltre quel confine stereotipato del rigore e della pulizia formale, e che sembra essere un efficace antidoto alle tendenze e alle temporanee manie di quel design “stampo” e di una produzione seriale e troppo spesso “senz’anima”.

Di seguito qualche nome delle “ Unconventional Woman ” del design che emergono in questo momento e che hanno al loro attivo collaborazioni con grandi marchi e aziende del design italiano ed estero….

Elena Salmistraro

Product designer e artista che cerca di donare la sua eclettica personalità agli oggetti che disegna…affermando l’importanza delle sovrapposizioni, gli scambi e stratificazioni di moda, design, grafica, illustrazione e cinema, al punto di fondersi per plasmare nuovi alfabeti non temendo il figuratismo ma al contrario sublimandolo..

Cristina Celestino

Product designer e Architetto che stupisce per il suo tratto fortemente “evocativo” e “onirico”, dal segno riconoscibile dove la sensibilità architettonica s’intreccia con l’innovazione formale , con una rilettura inedita di materiali tradizionali, usando colori imprevisti e per questo fortemente caratterizzanti i suoi progetti che si connotano di quella sensibilità femminile e romantica.

Serena Confalonieri

Interior Designer che vede i suoi progetti come “ catalizzatori di buon umore”, creando una tensione e un’affinità elettiva tra i suoi oggetti e il possibile fruitore, cose alle quali “affezionarsi” (che meraviglia ndr)

Nika Zupanc

Product Designer di origini Lubiane – il suo progetto comunica le cose che non possono essere raccontate, adoperando una rottura poetica in un mondo di design e interni, i suoi prodotti ed installazioni sfidano il razionale, dando voce all’istinto, all’eclettico e all’intimo, le sue opere son il risultato di relazioni ispiratrici dalle frontiere esterne di tecnologie, materiali e possibilità, e a mio parere “infinite”.

Bethan Laura Wood

Designer Inglese – appartenente alla tribù del design “ rumoroso” e “ manualdigitale “ , imprime ai suoi progetti una carica di colore e dettagli, e il primo veicolo per trasmetterlo è indossando le sue forme, un lavoro continuo e proteso ad esplorare la relazione che intercorre tra le persone e le cose, nella vita quotidiana e trasformando queste cose…in conduttori sociali. 

Astrid Luglio

Product Designer – Il suoi progetti, spesso ispirati al mondo del cibo, della cultura e della sua storia personale, adottano generalmente un approccio multidisciplinare che si concentra sull’aspetto interattivo e che possono generare prodotti e spazi, attraverso la creazione di artefatti ed esperienze che indagano sul rinnovamento di un involucro sensoriale. 

Sara Ricciardi

Set designer / Product Designer – è un astro nascente nel firmamento del design italiano. I suoi progetti sono una costellazione di opere “affette da sindrome da Peter pan“ che trasudano creatività. Si definisce “una nebulosa che ingloba e si espande, innamorata dei materiali, il suo metodo progettuale che è un mix di ricerca, espressione formale, caos e ironia. Definisce la creatività «… un muscolo da allenare, ogni cosa è fonte di ispirazione: i libri, la natura, le persone, le mostre e lo studio. Mi piace attingere da ambiti diversi e poi impastarli insieme».

 

Con questa forbita fucina rosa, ho voluto porre alla vostra attenzione solo alcune delle giovani designer, forse quelle che, ad un’osservatrice come me, incantata dalla magia del design, sono saltate all’occhio per le forti identità capaci di opporsi alla statica e ripetitiva “kermesse “ di quel design che, come un regalo riciclato, cambia solo la sua confezione!

A prestissimo, seguiteci!

Natalia Carere